I nidi e le scuole dell’infanzia della Vallata salutano e ringraziano Luciano Poli che va “in pensione”
Il 30 luglio scorso si è concluso il percorso professionale da coordinatore pedagogico per i nidi e le scuole dell’infanzia della vallata del Santerno di Luciano Poli. Una figura di assoluta competenza, responsabilità e affidabilità. Un tassello prezioso di supporto incastonato nel mosaico dei servizi educativi dei quattro Comuni del territorio montano circondariale. Un autentico riferimento per dirigenti scolastici, educatrici, insegnanti e famiglie.
Il percorso professionale di Poli si è concentrato a lungo sull’insegnamento nelle scuole elementari imolesi. Significativa, in parallelo, la sua esperienza come ricercatore universitario a cui ha fatto seguito un periodo di nove anni come responsabile della sezione scuola materna dell’allora IRRSAE della Regione Emilia-Romagna. Professore a contratto, per una decina di anni nella facoltà di Scienze della Formazione, presso gli Atenei di Bologna e Modena-Reggio Emilia.
Nel 1996 ha preso il via il suo compito di coordinatore pedagogico per i municipi di Casalfiumanese e Monterenzio accomunati dall’attività del Servizio Educativo Prescolare di Sassoleone. Di lì a poco la copertura di un territorio valligiano sempre più ampio in sinergia con gli entranti Comuni di Castel del Rio, Fontanelice e Borgo Tossignano. Autore di libri di testo per bambini ed insegnanti, Poli ha collaborato per oltre un ventennio con le più importanti riviste nazionali di didattica della scuola materna e primaria.
“Un ruolo a supporto delle amministrazioni comunali, dei tanti educatori e delle tante educatrici in servizio
che ho cercato di ricoprire con passione e dedizione – commenta con emozione Luciano
Poli -. L’obiettivo è sempre stato quello di individuare i percorsi educativi più opportuni per sostenere i percorsi di crescita delle bambine e dei bambini valorizzando continuamente il ruolo delle famiglie, organizzare il processo di formazione del personale ed ascoltare le famiglie per comprenderne i punti di vista, le necessità ed i bisogni”.
Competenze delicate messe a dura prova durante la pandemia. “Non abbiamo mai chiuso i servizi educativi nonostante le tante criticità conseguenti il fronteggiamento della pandemia Covid – continua -. Abbiamo seguito le linee guida dettate dalla Regione e le indicazioni in arrivo dall’Ausl di Imola con la quale c’è stata un’interazione costante e positiva. Abbiamo soprattutto fatto tesoro delle competenze e dell’esperienza delle educatrici. Il virus a volte ha cambiato il nostro modo di lavorare ma non abbiamo mai smesso di mettere al centro di ogni cambiamento e ragionamento i bambini ed i loro bisogni”. Inevitabili due parole sul suo recente congedo. “Tanta emozione per la fisiologica fine di un ciclo lavorativo che mi ha dato tanto sotto il profilo umano e professionale – conclude
Poli -. Nessuno è insostituibile. Largo ai giovani che sono sempre più in linea con il mondo di oggi”. Dal 1°
settembre, infatti, sarà Francesco Ragazzini, giovane pedagogista imolese, a raccogliere il testimone di Poli con analoghe mansioni in vallata.
Puntuale la nota congiunta dei quattro sindaci dell’area montana del circondario imolese. “Il nostro
unanime ringraziamento a Luciano Poli per tutti questi anni di onorato servizio nei quali, in virtù delle sue
indiscutibili qualità professionali, ha contribuito attivamente alla crescita qualitativa dei nostri servizi rivolti
all’infanzia e dedicati ai bambini in età scolare – commentano i primi cittadini della vallata del Santerno -. Il
suo apporto e la sua straordinaria esperienza sono stati elementi determinanti per l’apertura di nuove
realtà educative nel territorio e per andare incontro alle esigenze dei nuclei familiari. Un punto di
riferimento prezioso anche in ambito di progettazione, formazione, consulenza e verifica dei crescenti
risultati raggiunti dal comparto. A lui formuliamo i nostri più sinceri auguri per il sereno proseguo del
percorso di vita e, certi della positiva continuità del filone operativo settoriale, diamo il benvenuto al dottor
Ragazzini”.
Di seguito, infine, in estrema sintesi il concetto di coordinatore pedagogico spiegato da Luciano Poli.
“Prendersi cura del gruppo di lavoro può considerarsi il compito fondamentale del coordinatore pedagogico. Un professionista che deve favorire l’analisi e la discussione del gruppo di lavoro , rendendo oggetto di confronto ciò che troppo spesso, tra persone che lavorano fianco a fianco, finisce per diventare scontato. Chi è immerso nella quotidianità del rapporto con i bambini non sempre può avere la giusta distanza per riconoscere e valutare con equilibrio la portata e gli effetti delle scelte effettuate. E’ indispensabile un punto di vista esterno, uno sguardo competente, che non sia direttamente coinvolto, ma nello stesso tempo partecipe, consapevole e informato. Al coordinatore pedagogico spetta il compito di accompagnare l’evoluzione del gruppo di lavoro, fornendo opportunità e strumenti di crescita, Non deve mai dimenticarsi di far emergere le potenzialità di tutti, di consolidare e rilanciare le buone pratiche, riconoscere e sviluppare punti di innovazione, sistematizzare e rendere fruibili nuove conoscenze, evidenziare e correggere fraintendimenti e oscillazioni.
Il coordinatore pedagogico, specialmente in una realtà montana in cui sono presenti quasi esclusivamente piccoli servizi deve evitare i fenomeni poco opportuni che possono derivare dall’isolamento professionale delle educatrici e delle insegnanti favorendo e sostenendo prima di tutto lo scambio con gli altri servizi del territorio.
Il lavoro educativo ha bisogno di essere continuamente ripensato: promuovere questa costante riflessione può essere considerata la funzione fondamentale del coordinatore pedagogico.